L’arterite a cellule giganti tende a colpire vasi sanguigni di grande e medio calibro, contenenti tessuto elastico, e può determinare la comparsa di aneurismi infiammatori soprattutto dell’aorta toracica ad alto rischio di rottura se tale patologia non viene adeguatamente riconosciuta e trattata. “Mi occupo da anni di questa patologia – spiega il prof. Carlo Salvarani – in collaborazione, tra l’altro, con la Mayo Clinic. Uno studio epidemiologico di popolazione che ho condotto alla Mayo Clinich ha identificato la presenza di picchi di incidenza di arterite a cellule giganti che si ripetevano ciclicamente nel tempo, dato che è a supporto del possibile ruolo di un fattore infettivo nella eziologia di tale vasculite.
- Allorché l’amina è primaria, come nell’amfetamina, o è secondaria per la sostituzione con un metile, come nella metilamfetamina, è presente l’effetto psicostimolante ed euforizzante con la possibile occorrenza di abuso, di psicosi e di tossicodipendenza.
- È un derivato dell’idrocortisone e la sua attività glucocorticoide è circa 30 volte inferiore a quella mineralcorticoide.
- L’etanolo è facilmente assorbito nel tratto gastrointestinale e si distribuisce peggio nei tessuti ad alta componente lipidica, di conseguenza le donne hanno una maggiore concentrazione plasmatica.
- Per altri ancora è assolutamente da bandire l’impiego di tutto ciò che può provocare un’eccitazione artificiale comportante un danno diretto per intossicazione o indiretto se si oltrepassa il limite di elasticità fisiologica oltre il quale i fenomeni topici possono diventare irreversibili.
- Si può quindi ritenere che un atleta deve assumere grandi quantità di bevande contenenti caffeina prima di un evento per produrre un campione positivo di urina.
L’uso saltuario provoca alterazioni pressorie , ischemia periferica, aritmie cardiache, infarto miocardico, ictus, ipertermia, morte improvvisa e psicosi. L’uso cronico provoca invece alterazioni polmonari, cambiamenti della personalità , dipendenza fisica e psichica, perdita di peso. Gli atleti la utilizzano perché pensano che essa consenta un miglioramento delle capacità fisiche e mentali. Nel 1989 la Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati ha deliberato di considerare il doping come un “impiego surrettizio di farmaci, agenti chimici o materiali biologici, allo scopo di avvantaggiarsi in o in vista di un confronto agonistico”. La proposta normativa è finalizzata a rendere attuabili nel nostro paese le previsioni della legge nr. 1099 che sono rimaste lettera morta a causa dell’evolversi delle competenze. La sostanza è distinguere nettamente il doping, vero reato da punire, dal semplice ed estemporaneo rinvenimento di sostanze nocive nei liquidi biologici.
Che cosa deve essere considerato doping?
I primi studi non hanno dimostrato un aumento della performance o perché sono state somministrate dosi inadeguate o perché sono stati analizzati sport a prevalente impegno aerobico, ma studi più recenti hanno dimostrato che l’assunzione di bicarbonato allunga il tempo dell’esercizio verso l’esaurimento. La dose a cui si è dimostrato un aumento della performance corrisponde a circa 300 mg/kg di peso corporeo. Interessanti possono essere alcuni aminoacidi la cui utilizzazione è in rapporto a processi di disintossicazione di sostanze per le quali è stato dimostrato un accumulo nel corso dell’esercizio fisico.
I diuretici
Per altri ancora è assolutamente da bandire l’impiego di tutto ciò che può provocare un’eccitazione artificiale comportante un danno diretto per intossicazione o indiretto se si oltrepassa il limite di elasticità fisiologica oltre il quale i fenomeni topici possono diventare irreversibili. È opportuno rilevare che, se lo scopo del doping nella maggioranza dei casi è quello di aumentare le prestazioni, esiste anche un ‘doping negativo’ o ‘doping a perdere’, che consiste nella somministrazione di sostanze capaci di diminuire il rendimento durante una competizione. In base a questa osservazione, una definizione più precisa in fatto di doping dovrebbe riferirsi a “sostanze tendenti a modificare artificialmente il rendimento”.
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Sono impiegati mediante infiltrazioni in loco, e quindi l’unica variante farmacocinetica determinante dipende dalla penetrazione dal sito di iniezione all’interno della terminazione nervosa. Il passaggio nella circolazione sistemica è la determinante principale sia della scomparsa dell’effetto farmacologico sia degli effetti tossici e/o sistemici. Questi farmaci sono amidi o esteri, e la velocità con cui agiscono dipende dalla frazione non ionizzata, dalla liposolubilità e dalla quota di farmaco non legato. Molto spesso sono adoperati in associazione con adrenalina o altri vasocostrittori, per ridurre la vascolarizzazione nella sede di iniezione e di conseguenza il loro assorbimento al fine di un prolungamento della durata d’azione. Tuttavia questa azione potrebbe alterare la vascolarizzazione di zone in via di guarigione in caso di lesioni, infiammazioni ecc. Tutto ciò può aumentare le complicanze che possono verificarsi con l’uso di questi prodotti. Gli androgeni (steroidi a 19 atomi di carbonio, suddivisi nei derivati dell’androstano e dell’etiocolano) sono definiti comunemente come gli ormoni sessuali maschili, anche se il testosterone, così come altri di natura steroidea, è prodotto sia dalle gonadi maschili sia, in piccola quantità, da quelle femminili e da altri organi.
Secondo quanto previsto dai criteri di inclusione dello studio, nel corso dell’anno precedente i pazienti avevano avuto almeno 2 riacutizzazioni richiedenti uno steroide orale o una riacutizzazione grave con ospedalizzazione o accesso al Pronto Soccorso. I pazienti dovevano presentare anche un prick test cutaneo positivo ad almeno un allergene aereo perenne ed un livello sierico di IgE inferiore a 700UI/ml. Dopo una fase di induzione di 8 settimane, durante le quali è stata ottimizzata la terapia abituale, i pazienti sono stati trattati per 28 settimane con omalizumab (0,016mg/kg per UI/ml di IgE ogni 2 o 4 settimane) o con placebo. La misura di esito primaria era rappresentata dall’incidenza di riacutizzazioni gravi, tali da richiedere il ricorso a corticosteroidi orali. http://thepunjabi.com/l-azione-farmacologica-di-norditropin/ Il gruppo di trattamento con omalizumab non ha raggiunto la significatività nell’end point principale, ma aveva arruolato pazienti con esacerbazioni più numerose e più gravi nei 14 mesi precedenti lo studio (2,64 esacerbazioni vs. 2,41 nel gruppo placebo; dati non valutati in una analisi statistica)4. Quando i risultati sono stati corretti per lo sbilanciamento esistente nella storia delle esacerbazioni, l’esito primario ha raggiunto la significatività statistica, anche se il beneficio clinico è risultato molto modesto (0,68 riacutizzazioni per paziente vs. 0,91 nel gruppo trattato con placebo). L’omalizumab ha prodotto un miglioramento di alcune misure di esito secondarie, ma non ha ridotto i ricoveri ospedalieri (0,06 vs. 0,12) e l’utilizzo di farmaci al bisogno.
Dal 1987 è comparsa in Europa l’eritropoietina ricombinante (r-EPO), prodotta utilizzando il DNA di cellule ovariche di criceto cinese, quasi indistinguibile dal punto di vista biochimico e immunologico. Poiché gli uomini non possono produrre HCG se non in quantità insignificanti, la sua presenza nelle urine, rilevabile per via radioimmunologica per 3-4 giorni dalla somministrazione, può essere attribuita solo a una somministrazione esterna. Contrariamente a certe opinioni abbastanza radicate, l’introduzione di cloruro di sodio con l’acqua può essere anche dannosa. Infatti, essendo il sudore ipotonico rispetto ai liquidi corporei, la perdita di sale è piuttosto scarsa.